- Siate curiosi e attenti. Al bambino, a ciò che desidera realizzare, a ciò che prova. “Perché mi sta facendo questa domanda? Come si sente? Che faccia fa?”. Non concentratevi su ciò che dovete rispondere ma su ciò che vi sta chiedendo.
- Il bambino è competente. Lui sa quello che vuole realizzare e ha le risorse per farlo. Se vi sembra molto indeciso, aspettate con fiducia.Voi dovete solo facilitarlo, magari proponendo alternative. Ma solo lui può trovare la “sua” soluzione.
- State a fianco, non davanti. Intervenite solo su richiesta del bambino stesso per aiutarlo a superare le eventuali difficoltà tecniche che può incontrare durante la realizzazione. Chiedetegli cosa farebbe, prima di dare la soluzione “giusta”.
- Gli errori ci piacciono. Incoraggiare il bambino a fare quello che desidera senza paura di sbagliare, perché anche dagli errori si possono imparare cose nuove e sorprendenti.Del resto anche noi sbagliamo, no?
- Incoraggiate. Mostratevi soddisfatti di vederli agire autonomamente e ditegli cosa stanno facendo bene. Se gli dite cosa fanno in modo corretto, sapranno rifarlo.Se sostenete i tentativi, avranno voglia di proseguire perché si sentiranno capaci, sapranno di potercela fare. E ci interessa più questo del risultato finale.
- Non dite “NON”. Tutte le frasi possono essere dette in modo positivo pur mantenendo lo stesso messaggio. “Non dovevi fare così” diventa “Prova a fare in questo modo”
- Divertitevi! Il gioco è una cosa molto seria: bisogna prepararsi, ma soprattutto bisogna stare e essere motivati.Più che tante cose che direte, passerà la vostra passione!